Mese: Luglio 2019

MINIBASKET IN PILLOLE

“ Il minibasket non è la pallacanestro in miniatura “.
È vero che molti campioni hanno cominciato a frequentare i canestri da piccoli, ma questo non autorizza a pensare che esista un rapporto di causa effetto tra il gioco dei bambini e l’impegno agonistico degli atleti evoluti. La chiave di volta sta nella trepidazione con cui si aspetta la lezione, il senso di felice attesa per quella finestra di giornata dove il corpo e la mente finalmente stanno bene insieme, soprattutto crescono in armonia e reciproco rispetto. Per i bambini il gioco è una cosa seria, è lo spazio dove sperimentare e accrescere le abilità, non solo motorie.

“ il minibasket non è l’ambiente giusto per accumulare trofei “.
Se un istruttore chiede al minibasket di soddisfare le proprie ambizioni, ha sbagliato posto. Al centro ci sono i bambini, con le loro esigenze fisiche, cognitive, emozionali. È legittimo che chi operi in ambito sportivo nutra il bisogno di mietere successi: a questi, è sconsigliato vivamente di occuparsi di soggetti in fase evolutiva precoce. Un conto è chiedere ai bambini di dare il meglio di se stessi ( situazione controllabile e verificabile ), un altro di vincere a prescindere ( situazione con controllabile in quanto esiste la variabile della squadra che affronti ). Valutare la prestazione e non il risultato significa aiutare a dare il peso giusto alla sconfitta, che non è mai un fallimento.

“ il minibasket non è la ricerca dell’esecuzione perfetta “
Ci sono delle discipline sportive dove viene richiesto un altissimo livello di precisione gestuale: il minibasket non rientra fra queste. È innegabile che i bambini debbano palleggiare, tirare, passare, ma non in modo sterile e ripetitivo. L’obiettivo non è l’esecuzione omologata, quanto la soluzione creativa dei problemi. Stimolare l’inventiva produce un duplice effetto: tirare fuori ciò che c’è di originale in ciascuno e, contemporaneamente, aiutare i piccoli a risolvere le diverse situazioni di gioco utilizzando le abilità cognitive.

NUOVO BASKET 2000 GIÀ SUI BLOCCHI

 

Nella stagione del ventesimo anniversario, il Nuovo Basket 2000 si presenta ai nastri di partenza con idee e fatti molto chiari: sono già stati definiti i gruppi che parteciperanno ai campionati e, conseguentemente, gli staff tecnici preposti alla formazione tecnica dei giocatori. Entriamo nel dettaglio: in collaborazione con l’Aviano Basket saranno varate due formazioni, l’under 18 (annate 2002/3) e l’under 16 (annate 2004/5), guidate rispettivamente da coach Maurizio Marella e da coach Carlo Corradini. L’under 14 (annate 2006/7),  costruita in collaborazione con il Basket Villanova, parteciperà al campionato élite regionale e alla guida ci sarà coach Rino Puntin con l’assistenza di Luca Gelormini. L’under 13 (annate 2007/8) sarà affidata alle mani di coach Matteo Paludetto con l’assistenza di Dario Tushe. Gli esordienti (annate 2008/9) saranno guidati da coach Matteo Consonni con l’assistenza di Andrea Gri. Definiti anche i gruppi minibasket e relativi istruttori: gli asquilotti (annate 2009/10) saranno seguiti da Matteo Consonni e Dario Tushe. Gli scoiattoli (annate 2011/12), avranno come istruttori Andrea Gri e Michela Girardi. Mentre per i pulcini (annate 2013/14), confermatissimo il prof. Onofri con l’ausilio di Michela Girardi. Insomma, siamo in piena calura e pausa estiva, ma il Nuovo Basket è già pronto per offrire un prodotto di alta qualità formativa ai propri associati. Partenza prevista il 19 agosto per i 14 élite, mentre per i miniatleti l’appuntamento tradizionale e imperdibile è costituito dal Puffo Camp, quest’anno in programma nei giorni 3-4-5 settembre nei campetti dell’ex fiera.