Mese: Marzo 2020

time out

Cari ragazzi,

non si può andare in palestra. Non si può andare al campetto. È un bel problema. Un problema per voi, innanzitutto: mancano le emozioni che si provano in partita; manca il divertimento dello spogliatoio, dove è possibile raccontarsi senza paura di essere ascoltati; mancano il rumore e l’odore dei palloni, lo scricchiolio delle scarpe sul parquet, e, paradossalmente, le voci dei vostri allenatori. A proposito di allenatori: anche a loro manca la palestra! Sanno che il lavoro che stavano facendo su e con voi si è bruscamente interrotto e che non sarà per niente semplice recuperare il terreno perduto. Volete sapere un segreto? Sapete perché gli allenatori spesso si arrabbiano? Perché ci tengono ai giocatori, vorrebbero che ciascuno di voi tirasse fuori il meglio di sé per arrivare più in alto possibile. Non si accontentano, sono maniaci della perfezione. In questo periodo stanno schiumando bava perché vorrebbero mettervi sotto torchio, per vedervi migliorare giorno dopo giorno. Gli allenatori, come tutti voi del resto, vogliono vincere, è sacrosanta verità. Ma la vittoria più grande, impagabile, incancellabile, è aiutare ciascuno di voi a raggiungere il previsto apice per ciascuno: chi serie A, chi arbitro, chi allenatore, chi dirigente, chi bravo cittadino del mondo. Siamo chiusi in gabbia, proprio ora che le giornate si allungano e il clima si fa mite. Siamo chiamati a resistere. Per molti di noi forse la partita più difficile da quando siamo nati. Difficile affrontare un avversario sconosciuto: al momento non conosciamo nessuna tattica, nessuno schema offensivo e difensivo in grado di darci la vittoria. Cosa fanno gli allenatori quando la squadra è in difficoltà? Chiamano time out! Ecco, fate conto che questo sia un time out un po’ più prolungato del solito. Non sentirete le urla degli allenatori, non li vedrete in carne ed ossa, non vedrete lavagnette volare o cose del genere. Ma non vi stanno abbandonando. Si è allenatori sempre e per sempre. Tutti sappiamo che allenarsi in camera non è la stessa cosa che farlo in palestra. Ma noi non ci arrendiamo e facciamo tutto quello che è possibile fare, nel rispetto delle regole. La barca si è rovesciata e dobbiamo risalirci: non sarà facile, ma ce la faremo. Abbiamo pensato di entrare nelle vostre case con alcuni video molto semplici da svolgere in camera vostra senza recare disturbo ai vicini. La nostra forza, al momento, è la resistenza. Si può essere forti anche restando immobili. Pronti e fermi come sui blocchi di partenza. Quando verrà il colpo di pistola, correremo più veloci di prima. E, sopratutto, saremo persone migliori.

La grande rimonta

Come trovarsi sotto di 30 all’intervallo. Questo è oggi il coronavirus. In difesa subiamo, malgrado ci si sbatta al massimo per contenere la furia avversaria. In attacco siamo lenti, impauriti, incapaci di fare breccia nella ragnatela fitta e indecifrabile. Ma gli atleti veri, quelli forgiati in ore e ore di allenamenti, sanno benissimo che esiste sempre un tempo per rimontare. Non si danno mai per vinti, non gettano mai la spugna. Continuano a lottare fino allo stremo delle forze. Non alzano le mani dal manubrio fino a quando non si taglia il traguardo (in gergo cestistico, finché non suona la sirena). I conti si fanno alla fine e la fine deve ancora arrivare. Cosa possiamo fare per recuperare lo svantaggio? Innanzitutto attenendoci alle disposizioni impartite dagli allenatori, che per l’occasione hanno indossato i panni dei nostri governanti ed esperti. L’avversario non va affrontato in campo aperto, dove siamo più deboli, ma stando coperti e nascosti, affinché esaurisca gradualmente la sua forza aggressiva. Noi, abituati ad ascoltare e credere ai nostri coaches, seguiamo lo schema vincente: non abbiamo alternative, dobbiamo lottare in silenzio sapendo che il cronometro è il nostro principale alleato. Dobbiamo solo avere pazienza, prima o poi il gioco funzionerà e la palla riprenderà a bucare la retina. Nel frattempo non possiamo stare con le mani in mano. Stare coperti non significa stare fermi. Ci prepariamo al gran finale. L’avversario ci ha costretto a rinunciare alle nostre palestre e compagni di squadra, ma non può proibirci di restare in forma, in attesa del buzzer beater, il tiro della vittoria. Dove siamo, possiamo continuare ad allenarci anche se in spazi stretti e in solitaria. Ci arriveranno esercizi, video, suggerimenti, materiale utile per farci trovare pronti al momento opportuno. Non perdiamo questa occasione, sarebbe un peccato.  Continuiamo ad esercitarci in attesa della festa finale, dove tutti quanti potremo urlare in cerchio a metà campo la nostra irresistibile gioia.