sport missing

È sparito lo sport. Non esiste più. Spadafora, che se non altro ha avuto l’onestà di dichiarare la propria ignoranza in materia, è un lusso che non ci si può più permettere. Dalla mongolfiera che a fatica si alza da terra è stata gettata la prima inutile zavorra. Che problema c’è? Tanto in TV ci sono le coppe, le Olimpiadi invernali, la coppa Italia di basket: peccato che questi eventi vedano protagonisti lo 0,1 della popolazione, mentre il restante 99,99 si deve accontentare di una buona poltrona e, se fortunati, di una tazza di tè fumante (viste le temperature). È un messaggio chiaro, non nuovo per la verità, abituati come siamo a ricevere ‘conforto’ con pile di parole vuote al posto di vero ‘ristoro’, che sia sotto forma di idee, innovazione o contributo finanziario. Lo sport di base, quello pulsante, costituito da innumerevoli eserciti di dilettanti (la gran parte soggetti in età evolutiva), è abbandonato alla deriva, lasciato in balia delle onde, contenuto in una bottiglia che forse qualche postero raccoglierà sperando abbia più compassione dei brutali giorni correnti. Le associazioni sportive languono ma restano l’ultimo e unico presidio disponibile per la formazione delle generazioni future grazie alla proposta di attività motorie adeguate e ad una sana concezione della competitività. Forse è utile ricordarlo, se le ASD dovessero interrompere il funzionamento causa forza maggiore, inevitabilmente tutto il banco salterà in aria: non ci saranno nazionali e serie A, tantomeno Olimpiadi o campionati internazionali. Non si è visto alcun atleta professionista costruito in laboratorio: tutti i giocatori che vediamo correre e saltare dietro uno schermo sono il frutto di anni di lavoro trascorsi in oratorio, al campetto, in società sportive ai più sconosciute e ai margini dei riflettori mediatici. Per fortuna il talento sfugge ancora alla programmazione, si trova nascosto nei posti più impensati. Il ‘circo’, per andare avanti, ha bisogno di acrobati, trapezisti, saltimbanco: quando non si troveranno più, allora ci ricorderemo dello sport. Sperando, nel frattempo, i ‘buoi’ (ossia gli atleti) non siano già scappati altrove.